FAMIGLIA E MINORI: Quando mamma e papà riescono a “pacificarsi”
COMUNICATO STAMPA
Milano, 25 gennaio 2019
<< I genitori hanno un compito che da solo basta a dare senso a una vita: dimostrare con l’esempio che anche se non si va d’accordo, anche se la convivenza tra adulti non è più possibile, è possibile mantenere un impegno comune per aiutare i figli a entrare nel mondo>>.
È un richiamo fermo e convinto, quello di Fulvio Scaparro, Direttore scientifico dell’Associazione GeA-Genitori Ancòra, al più virtuoso esercizio di responsabilità genitoriale per una mamma e un papà: il litigio civile e costruttivo, in grado di sciogliere quei nodi che consentono di rimanere insieme come genitori, pur se separati come coppia.
<<La giustizia, lo jus dicere – spiega Scaparro – deve essere l’ultima spiaggia e non la regola; prima ci deve essere, ogni volta che è possibile, il tempo della mediazione familiare, affinché i genitori siano aiutati a comprendere i vantaggi del rimanere i protagonisti dell’avvenire della loro famiglia>>.
L’occasione per queste riflessioni su “buone separazioni” e affidamento dei minori è stata proprio la presentazione del libro curato da Fulvio Scaparro e Chiara Vendramini, “Pacificare le relazioni familiari. Tecniche ed esperienze di mediazione familiare”, ieri a Milano, presso la Casa dei Diritti, alla quale sono intervenuti anche Anna Cattaneo, Presidente della IX sezione civile del Tribunale di Milano e Remo Danovi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano.
<<Noi giudici possiamo dare tempo alle parti – ha detto la Cattaneo -esortare soluzioni conciliative, suggerire noi un accordo che porti alla trasformazione del rito da giudiziale a consensuale, ma l’unica possibilità delle parti di riappropriarsi della loro responsabilità genitoriale è la mediazione familiare>>.
Dal canto suo, l’Ordine degli Avvocati di Milano vede con favore e contribuisce alla diffusione della cultura della mediazione familiare.
<<Ricordo sempre – ha detto Remo Danovi – soprattutto ai giovani avvocati che prestano giuramento, l’esistenza di un duplice obbligo, di legge e del Codice deontologico forense, di informare la parte assistita della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione familiare, che può aiutare i genitori a comprendere come il best interest del minore debba sempre prevalere sui loro contrapposti, anche legittimi interessi. A fronte di una parziale o apparente rinuncia alle proprie pretese, ciascuno scoprirà presto il beneficio per tutti i componenti, adulti e minorenni, in termini di ben-essere>>
<<La mediazione familiare è un intervento di straordinaria importanza – aggiunge Chiara Vendramini, Presidente GeA– che tende a trasformare il vissuto di “fine del mondo” che spesso è presente nei protagonisti di una separazione bellicosa, in un vissuto di “fine di un mondo”; il mediatore non fa psicoterapia, non fa scuola per genitori, non si sostituisce in alcun modo all’avvocato, ma è un “rianimatore” della comunicazione tra le parti, le aiuta a ritrovare quella coesione genitoriale che è da sola capace di realizzare una “buona separazione” per quella famiglia>>
Il volume “Pacificare le relazioni familiari – Tecniche ed esperienze di mediazione familiare”, edito dalla Erickson, ripercorre la nascita e gli sviluppi della disciplina all’estero e in Italia, lo svolgimento concreto dell’azione del mediatore familiare, anche nei confronti delle nuove forme di famiglia, la possibile integrazione delle sue competenze con quelle dei legali delle parti.
Ma non è solo teoria! I diversi contributi forniscono numerosi esempi pratici per capire in concreto in cosa consiste l’aiuto.
Di seguito alcune fotografie della presentazione
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